Diaframma
Cos’è e perché trattarlo terapeuticamente
Il diaframma è una parte fondamentale del nostro organismo e, se si presenta libero da restrizione, permette al corpo stesso di essere in buona salute.
Occorre sapere che questo muscolo si sviluppa in fase embrionale e che la cupola diaframmatica si forma dalla migrazione di strutture che partono dal tratto cervicale (C3-C5). Questo stretto rapporto tra tratto cervicale e diaframma fa intuire come un dolore cervicale possa essere causato dal diaframma bloccato (e viceversa).
Come si presenta il diaframma? E' una cupola muscolo-tendinea che separa il torace dall'addome. Possiede una forma irregolare perché è più largo in senso laterale che in senso antero-posteriore ed è più alto sul lato destro che sul lato sinistro, per la presenza del fegato. Divisibile in due porzioni: una centrale tendinea (centro frenico) ed una periferica muscolare. Le porzioni muscolari hanno varie inserzioni: vertebrali, costali e sternali.
Il diaframma assume particolare importanza per i rapporti che contrae con importanti strutture del sistema neurovegetativo. Assieme all'esofago, infatti, passano di qui anche i nervi vaghi: il nervo vago sinistro è anteriore all'esofago e il destro è posteriore. Queste due componenti nervose fanno parte del sistema di regolazione di tutta la vita vegetativa, quindi l'irritazione di uno dei due può creare dei disturbi riflessi. Le relazioni pressorie tra torace e addome sono quindi fondamentali per una corretta fisiologia. Se tali pressioni vengono ad essere alterate anche il meccanismo respiratorio si altera: in soggetti con una flaccidità addominale il meccanismo respiratorio viene ad essere "basso", diverso da soggetti con una ipertonia addominale in cui si ha respirazione alta, apicale.
Altra grande importanza la riveste dal punto di vista posturale: si osserva infatti abbastanza spesso un'iperestensione del tratto lombare alto in soggetti con una respirazione di tipo alto: in presenza di un diaframma che tende a rimanere in una posizione relativamente alta (in espirazione) le trazioni continue verso l'anteriorità trasmesse dai pilastri sugli attacchi lombari possono creare di conseguenza delle accentuazioni della curva lombare nella porzione alta.
Viceversa persone con diaframma basso (in inspirazione), per esempio in soggetti con una grossa ptosi addominale, si osserva una perdita delle curve fisiologiche associate ad una accentuazione della lordosi lombare bassa.
Il diaframma riveste una grande importanza anche sul piano emozionale, ed è vero che esiste un modo di dire caratteristico per definire un grosso stress emotivo :" mi è mancato il respiro", oppure "ho ricevuto un pugno nello stomaco", quindi gli shock emotivi, così come quelli fisici, condizionano inevitabilmente questa struttura e possono essere memorizzati dai tessuti. Da non dimenticare l'importanza del diaframma sulla meccanica della digestione: ha una funzione che facilita la peristalsi degli organi sotto diaframmatici (in particolare lo stomaco), grazie al suo movimento continuo di pompa.
Effettuati i test posturali, vengono inoltre valutati, relativi accorciamenti, contratture o tensioni degli stessi muscoli interessati, e ove vi fossero, difficoltà o restrizioni respiratorie.
Fatta la valutazione osteopatica, si passa al trattamento.
Le tecniche manuali si possono classificare in base a :
Partecipazione del paziente (passiva – miofasciale, o attiva – contrazione muscolare e sforzo respiratorio);
Posizione dell’articolazione in relazione alle sue capacità di movimento (diretta - controrestrizione - agonista o indiretta - verso disfunzione – antagonista). Le manipolazioni sono tecniche globali, che lavorano sui tessuti molli del corpo (muscoli e fasce), con trazioni lente e prolungate atte a rilassare i tessuti tesi, contratti e fibrotici. Al lavoro miofasciale, si associa il lavoro miotensivo, e lavoro respiratorio.