Laserterapia
Principio fisico e scopo del trattamento terapeutico
Generalità
La parola Laser è una sigla che deriva dalle parole inglesi “light-amplification-by stimulated-emission-of radiation” che nella traduzione letterale significa amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione. Il particolar modo, si tratterà il laser ad alta energia (classificato come power laser) emettendo sulla lunghezza d’onda di 1064 nm. funzionante sia in modo continuo che in pulsato.
Principio fisico
Il principio fisico fu stipulato da Einstein e successivamente ripreso da Kastel.
L’apparecchio laser è in sostanza una sorgente di luce, come il sole o una comune lampadina, che si propaga con onde elettromagnetiche. La differenza tra luce solare e luce laser è molto semplice: la prima è costituita da tante radiazioni elettromagnetiche di varie lunghezze d’onda che danno nell’insieme una luce bianca, la seconda da una sola radiazione con una specifica lunghezza d’onda.
L’amplificazione si realizza grazie alla presenza di due specchi parabolici che si affrontano: uno rifletto al 100%, l’altro al 95%. Attraverso quel 5% residuo non riflettente si ha l’emissione di fotoni concentrati e paralleli che costituiscono il raggio laser, che è dotato delle seguenti quattro caratteristiche:
1. monocromaticità che hanno una sola lunghezza d’onda di emissione e una sola frequenza di vibrazione e possono emettere luce nel campo ultravioletto (vicino), del visibile (lontano o dell’infrarosso (lontanissimo)
2. coerenza in quanto i fasci laser emessi vibrano in concordanza di fase, cioè sono coerenti
3. direzionalità perché mantengono la stessa direzione
4. collimazione in quanto perfettamente collimabili.
Cosa importante, l’energia laser si misura in Joule/cm2 mentre la potenza si misura in watt/ cm2. Le potenze usate per questa forma di energia, usate a scopo terapeutico, non devono mai superare i 25 Watt/cm2.
Come funziona
Grazie al suo basso coefficiente di assorbimento e alle alte densità di potenza disponibili può avere effetti di biostimolazione fino a 5-6- cm. Pertanto è indicato nelle patologie muscolo-tendinee acute e croniche, in reumatologia, e nella traumatologia sportiva.
Il criterio di utilizzazione è quello di fornire la massima quantità di energia possibile con valori di densità di potenza su tessuto dell’ordine di 5-10 Watt/cm2 tali da raggiungere temperature superficiali dell’epidermide di 41-42°C in intervalli di tempo di poche decine di secondi (10-15 sec.). In questo modo si raggiungono i seguenti 2 obiettivi:
Stress termico cutaneo ancora maggiore di quello ottenibile con un laser Co2, con forte scambio dei fluidi locali;
Cessione di energia di biostimolazione anche in profondità fino a 5-6 cm. Se il tessuto non è molle.
Effetti del Laser alta intensità
Il Laser Alta intensità produce effetti sui tessuti di cui, il più importante da un punto di vista terapeutico che si verifica tra i 600-1400nm, è sicuramente l’effetto fotochimico o di biostimolazione che determina:
Importante stimolazione mitocondriale con aumento di produzione di Atp e conseguente aumento delle funzioni cellulari;
Iperemia attiva per vasodilatazione del microcircolo con migliore ossigenazione tissutale e migliore drenaggio veno-linfatico che si traduce in azione antiedemigena ed antiflogistica;
Attivazione peristalsi linfatica;
Riattivazione delle cellule crescenti. La radiazionee laser provoca attivazione dei fibroblasti, facilitando i processi di riparazione;
Azione di stimolo sul tessuto di granulazione;
Iperpolarizzazione delle membrane delle fibre nervose e conseguente effetto analgesico per minore conduzione dello stimolo nervoso;
Trasformazione delle prostaglandine in prostacicline con blocco della cascata dei mediatori della flogosi e quindi effetto anti-edemigeno ed antalgico;
Aumento della velocità di sintesi del DNA (ad es. aumento di sintesi del collagene neoangiogenesi micro vascolare)
Azione miorilassante sulle miocellule del muscolo striato inducendo l’azione antalgica e decontratturante.
Indicazioni
Specificamente indicato nelle patologie muscolo-tendinee acute e croniche, in reumatologia, e nella traumatologia sportiva.
Lesioni muscolari, tendiniti, entesiti, borsiti, riassorbimento superficiale e in profondità di residui di ematoma e di edema, artralgie di varia natura, sia reumatica che degenerativa, ulcere atrofiche e varicose, cicatrici e piaghe da decubito.
Controindicazioni
Soggetti portatori di gravi disturbi del ritmo cardiaco, portatori di pace-maker, gravidanza, predisposizione a convulsioni di tipo riflesso, neoformazioni di tipo epiteliale, presenza di mezzi di sintesi.
Effetti indesiderati
Gli organi più vulnerabili alla luce laser sono gli occhi e le ghiandole endocrine. La retina può presentare gravi lesioni (per esempio distacco della retina) perché è molto sensibile alle radiazioni, che cadono nella banda dell’infrarosso. I trattamenti sulle ghiandole endocrine e, in particolare, sulla tiroide, possono accompagnarsi a disturbi secondari legati alla ipersecrezione ghiandolare; per tale motivo nessun trattamento con il laser va effettuato su questi organi.