Lombalgia: trattamento

Trattamento

l trattamento ha come obiettivo il rilascio delle strutture muscolari interessate e la liberazione dei passaggi vasculo-nervosi che questi muscoli stanno bloccando.

Il terapeuta ha a disposizione diverse tecniche da utilizzare durante il trattamento, ognuna delle quali può essere usata in base alla situazione del paziente.

Per prima cosa conviene lavorare sul diaframma attraverso il lavoro sulle arcate costali, magari con

una presa di contatto e con una leggera compressione con le eminenze della mano.

Difficilmente un diaframma ipomobile consente un lavoro con una presa a pinza senza suscitare

dolore nel paziente.

Di fondamentale importanza è il trattamento dell’ileo-psoas in quanto può essere una messa in chiave della sintomatologia dolorosa lombare. Questo muscolo può partecipare ad instabilità ed eventuali disturbi causati da un’eterometria del bacino.

Il trattamento deve prestare particolare attenzione ai i muscoli del “core” posteriori: lunghissimo

del dorso, multifido, ileocostale, quadrato dei lombi, medio gluteo. La corretta individuazione delle

strutture da trattare è insita nella valutazione precedente che porta ad una corretta diagnosi

differenziale.

Ovviamente, nel corso delle terapie, anche altri muscoli possono essere trattati: si immagina alla

correlazione dei muscoli ischio-peroneo-tibiali con la zona lombare della catena longitudinale

posteriore, o al ruolo dei muscoli delle spalle nel collegamento dei muscoli gran dorsale o della

fascia toraco-lombare.

A tal proposito, un singolo trattamento non sarà sufficiente a rilasciare tutte le tensioni che è

possibile trovare. Il numero di trattamenti previsti per un ciclo terapeutico idoneo va dai 6 ai 10

trattamenti, a distanza di una settimana circa l’uno dall’altro.

È importante che il terapista si interfacci con la figura medica specialistica di riferimento anche nel

corso del ciclo terapeutico, così da lavorare sempre in maniera ottimale per la salute del paziente.

Importante per la salute del paziente e per evitare che si ripresentino ricadute, cercare di capire

quali possono essere state le cause che hanno portato al dolore e di conseguenza cercare di

prevenirle.

Fondamentale è anche consigliare della sana e corretta attività fisica, così da allenare i muscoli

non solo per migliorarne la mobilità ma anche la stabilità articolare.

Per ogni muscolo che non compie a dovere il proprio lavoro, la relativa articolazione subirà delle

pressioni e dei carichi che non saprà gestire, cadendo nell’infortunio e nel dolore.

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